Percorso:

Convegno del Comitato Nazionale Italiano UNIFEM – “Pechino +15 le sfide per l’Italia”

Convegno del Comitato Nazionale Italiano UNIFEM
“PECHINO +15 LE SFIDE PER L’ITALIA”

CAMPUS DELLE NAZIONI UNITE ILO BIT
Padiglione Asia – Sala 15 – Viale dei Maestri del Lavoro 10

Torino, 21 gennaio 2010

(Ringraziamenti e saluti)

Il Ministero per le Pari Opportunità ha fortemente caratterizzato il suo impegno politico ed istituzionale nel sostenere, implementare e monitorare l’attuazione dei principi della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino, elaborando importanti interventi strategici con il prioritario obiettivo di migliorare la condizione delle donne nel Paese.

Le attività del Ministero per le Pari Opportunità si sono concentrate su un concetto ampio di pari opportunità, come contrasto ad ogni forma di discriminazione ed elaborazione di politiche sensibili all’ottica di genere in tutti i settori, così come raccomandato dalla Piattaforma di Pechino.

Ed in riferimento alla Piattaforma, mi permetto solo di ricordare che Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha compilato il Questionario proposto dagli Uffici della Commissione Economica per l’Europa delle nazioni Unite sull’attuazione della Piattaforma e Dichiarazione di Pechino a 15 anni dall’adozione, elaborando un Rapporto Nazionale che è ora disponibile nel sito dell’UNECE e della CSW.

Tornando al tema principale; in osservanza delle Direttive europee e coerentemente con le indicazioni della Strategia di Lisbona che stabilisce, tra l’altro, il raggiungimento di un tasso di occupazione femminile pari al 60% entro il 2010, il Ministro per le Pari Opportunità, ha favorito misure concrete destinate all’aumento occupazionale delle donne e alla riconciliazione tra vita lavorativa, familiare e privata delle stesse. Le cito velocemente, i piani: per gli Asili nido nella Pubblica Amministrazione (insieme al Dipartimento per la Famiglia ed al Ministero della Funzione Pubblica) 25 milioni di euro stanziati per Asili nido nella P.A. da costruirsi soprattutto nelle sedi periferiche degli Uffici; per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, 2020 (con il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali); per la conciliazione vita/lavoro (da realizzare con gli Enti Locali).

Per quanto concerne quest’ultimo tema, quello della conciliazione dei tempi di cura e di lavoro, il Ministero per le Pari Opportunità, ha avviato un Piano nazionale per la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, in cui vengano inserite, tra l’altro, nuove disposizioni di carattere assistenziale che costituiscano altresì un volano di crescita per l’economia italiana; offrendo un pacchetto di misure in grado di favorire una maggiore flessibilità degli orari e dei tempi di lavoro secondo gli standard europei.

Si tratta di uno stanziamento di 40 milioni di Euro per la conciliazione, per interventi mirati a sviluppare azioni di sostegno per l’armonizzazione e la conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. Altri provvedimenti in tale ambito riguarderanno la creazione delle tagesmutter, una sorta di asili condominiali, quale nuovo strumento a disposizione delle famiglie. Tra l’altro, il progetto “Dimmi che sei Mary Poppins” che prevede la creazione di albi ed elenchi di baby sitter e badanti al fine di far incontrare domanda ed offerta, ovviamente si tratterà di personale specializzato che avrà superato corsi di formazione prima di poter essere inserito nell’apposito albo o elenco.

Vi saranno anche progetti per la creazione di voucher o buoni servizi per lavoro di cura, baby sitter ecc… Inoltre, si vuole favorire il potenziamento dei servizi alla persona con programmi di ri-professionalizzazione delle donne-lavoratrici di rientro nel mercato del lavoro dopo anni di assenza dedicati alla cura della famiglia e dei figli. (Retravailler – reinserimento lavorativo di donne adulte).

Oltre a tali interventi, il Ministero per le Pari Opportunità intende confermare il suo impegno per la promozione di politiche volte all’affermazione femminile in ruoli di vertice sociale e politico, all’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, al contrasto delle mutilazioni genitali femminili e alla tratta di esseri umani.

Nell’ambito della rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche nazionali, , si è registrato un trend positivo che nella legislatura in corso ha portato alla percentuale del 20,2% di donne elette.

Il Governo italiano ha inoltre intrapreso iniziative mirate alla promozione dello sviluppo lavorativo e professionale delle donne nella pubblica amministrazione, anche con l’adozione nel 2007 della Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche.

In attuazione di tale Direttiva del 23 maggio 2007, l’azione del Ministero per le Pari Opportunità sarà, inoltre, specificamente volta alla promozione dello sviluppo lavorativo e professionale delle donne sia nella pubblica amministrazione come nel lavoro privato, ove i fenomeni della precarietà e dell’atipicità interessano soprattutto l’occupazione femminile.

Una delle azioni intraprese è l’intervento di sensibilizzazione sull’importanza delle statistiche e dei bilanci di genere.

Altra priorità nell’agenda politica del Ministero per le Pari Opportunità è la lotta ad ogni forma di violenza contro le donne che si concentrerà su interventi volti ad individuare gli strumenti migliori per assicurare il necessario sostegno alle donne vittime di violenza.

In particolare, è in via di ultimazione il Piano Nazionale Antiviolenza, predisposto anche sulla base degli approfondimenti dei metodi già sperimentati dai centri antiviolenza afferenti alla Rete Nazionale Antiviolenza ed in relazione al rafforzamento degli strumenti applicativi previsti dal d.l. 23 febbraio 2009, n. 11 che ha introdotto nell’ordinamento italiano il reato di “stalking”nonché in relazione all’ ampliamento ed all’ adeguamento del numero antiviolenza “1522” al sostegno alle donne vittime di violenza e degli atti persecutori (stalking).

Altra priorità d’intervento continuerà ad essere la prevenzione e il contrasto alle mutilazioni genitali femminili (MGF), fenomeno ancora largamente praticato in tutto il mondo.

Si intende sviluppare la conoscenza del fenomeno e la sensibilizzazione degli operatori dei servizi sociali, sanitari, educativi, affinché siano in grado di prevenire e proteggere le donne e le bambine provenienti dai paesi a rischio che vivono nel nostro Paese. In particolare, attraverso idonei finanziamenti, verranno sostenuti progetti territoriali mirati alla ricerca ed alla mappatura del fenomeno a livello nazionale, ed alla realizzazione di campagne di informazione istituzionale sui contenuti della legge nazionale n. 7/2006 di contrasto alle MGF. Oltre che campagne di sensibilizzazione rivolte, non solo alla società civile, ma soprattutto alle comunità di immigrati provenienti dai Paesi dove sono attive tali pratiche per sviluppare l’integrazione socio-culturale nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, in particolare delle donne e delle bambine.

Particolare attenzione verrà posta alla formazione degli operatori sanitari e scolastici anche avvalendosi di figure di riconosciuta esperienza nel campo della mediazione culturale, per la prevenzione delle MGF e la diffusione della conoscenza dei diritti delle donne e delle bambine.

Il Ministero per le Pari opportunità, inoltre, finanzia progetti di contrasto della tratta di esseri umani e il traffico di migranti, elaborando un sistema di cooperazione transnazionale che prevede aiuto psicologico, sostegno giuridico, presa in carico delle vittime e loro re-inserimento sociale.

Si intende combattere tale forma moderna di schiavitù attraverso più obiettivi: accanto ad azioni di formazione, sensibilizzazione e comunicazione sulle tipologie di sfruttamento (sessuale, lavorativo, accattonaggio, etc.) finalizzate al miglioramento della capacità di intervento degli attori istituzionali e del privato sociale coinvolti nel contrasto alla tratta, saranno poste in essere iniziative per l’attuazione, in ambito comunitario, di un sistema di cooperazione transnazionale di presa in carico delle vittime di tratta, oltre che azioni di comunicazione ed informazione condiviso tra i paesi di origine e di destinazione delle vittime stesse.

Altra sfida culturale è la lotta contro gli stereotipi di genere che ostacolano la piena partecipazione delle donne specialmente nella sfera politica e sociale.

In quest’ottica è di rilevante importanza elaborare statistiche ufficiali di genere, ambito in cui in Italia sono stati fatti grandi passi in avanti.

Il Ministero per le Pari Opportunità insiste, quindi, su politiche mirate a favorire la diffusione della cultura di genere, la rimozione degli stereotipi di genere e la promozione dello sviluppo delle donne nel mondo del lavoro e della loro partecipazione alla vita politica e sociale del Paese anche mediante azioni di formazione rivolte a studenti universitari, al personale degli atenei, alle donne in generale.

Infine, la sfida principale che tutti i Paesi dovranno affrontare è l’attuale crisi globale economica e finanziaria. L’Italia, come da quadro europeo, è fortemente convinta che sia necessario integrare la prospettiva di genere nell’analisi d’impatto della crisi e in tutte le misure politiche intraprese per contrastare la recessione.

Da tutto ciò emerge un affresco di luci ed ombre, la strada da percorrere è ancora in salita, è stato fatto molto ma non è ancora tutto, anche le discriminazioni si evolvono e assumono nuove forme ed aspetti finora inusitati, occorre prendere consapevolezza delle nuove realtà e delle conseguenti responsabilità, prendere coscienza dei mancati successi e non chiudere gli occhi di fronte alla realtà, viviamo in un Paese a differenti velocità sociali, lo scarto fra parità normativa e parità sostanziale è ancora ampio ed è quindi ancora il tempo di assunzione di responsabilità. La strada da percorrere è ancora lunga, e ciascuno deve fare la sua parte, per consegnare alle nostre figlie, figli e nipoti un mondo senza discriminazioni.

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