Percorso:

336ª Seduta Pubblica – Intervento sul calendario dei lavori

Ripartizione dei tempi per la discussione sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2021

Resoconto stenografico

RAUTI (FdI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, volevo avvertire l’Assemblea che in Conferenza dei Capigruppo Fratelli d’Italia ha votato contro il calendario di domani.
Voglio spiegare le motivazioni per le quali siamo stati costretti a esprimere la nostra contrarietà non sul calendario di questa o della prossima settimana, ma sull’incertezza che circonda il calendario di domani, e ci piace chiamare le cose con il loro nome. Domani sarebbe infatti previsto – e forse sarà esaminato – il provvedimento di conversione del decreto-legge n. 59, sul Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, come ricordato anche da lei, signor Presidente, più noto come fondone. Nella Conferenza dei Capigruppo ho dovuto ricordare quanto già esposto dal collega Calandrini, che ringrazio, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione bilancio. È infatti inaccettabile che si cincischi e che non si sappia se domani l’Assemblea esaminerà o meno questo importante provvedimento.
Sarò più chiara: non ci troviamo in questa situazione per la quantità di emendamenti, che – attenzione – sono circa 166 dei quali – lo sottolineo – soltanto 15 presentati da Fratelli d’Italia, tutti dedicati perlopiù al superbonus, con la volontà di migliorare il provvedimento. La maggioranza, così composita ed eterogenea, non trova una quadra su tutti gli emendamenti che ha presentato a se stessa.
Torniamo al solito punto (Applausi): non si può arrivare in Conferenza dei Capigruppo e fare finta di niente, come se ci fosse un’avversità esterna; no, l’avversità è interna alla maggioranza, che allora non trova la quadra sui suoi emendamenti, quelli presentati; sono tre settimane, come ricordava il collega Calandrini in Commissione, che il provvedimento è incardinato e non si va avanti, finché non si arriva al fatto che i tempi naturalmente sono stretti.
È un circolo vizioso, perché è evidente che, se non si lavora sugli emendamenti, succederà ancora una volta che ci verrete a chiedere il voto di fiducia. Vorrei ribadire che tra il Governo Conte e il Governo Draghi andiamo avanti tra procedure d’urgenza, circa 45, e voti di fiducia, circa 13 o 14. Il voto di fiducia è una pietra tombale sui provvedimenti: non consente il dibattito parlamentare, né di migliorare i testi e i provvedimenti, quindi sostanzialmente svuota anche le Aule della loro competenza e della loro vocazione. Cosa succederà, allora? Andremo verso un altro voto di fiducia e quindi, ancora una volta, verso l’impossibilità di confrontarci, vedendo silenziata ogni forma di dibattito.
Non possiamo accettare i vostri atteggiamenti. Anche in Conferenza dei Capigruppo non è stato detto con la dovuta lealtà e correttezza che non c’è un accordo, che non si farà in tempo e che non c’è la volontà politica, perché non c’è la coesione politica in questa maggioranza. Fratelli d’Italia, quindi, ha votato contro questa vostra incertezza e impermanenza e chiede che la Commissione inizi a lavorare sugli emendamenti, che questi vengano analizzati e discussi e che si arrivi in Aula con un testo che è stato lavorato in Commissione e che domani non ci venga a dire, ancora una volta, che non c’è più tempo e che non ci sarà nessuna discussione, ma un voto tombale di fiducia. Non si può più procedere così.
La proposta che quindi chiediamo sia messa ai voti, signor Presidente, è che la Commissione di riferimento e di pertinenza si riunisca e cominci finalmente a lavorare, esaminando questi benedetti 166 emendamenti (che non sono 1.000). Il tempo c’è, manca solo la vostra volontà politica. (Applausi).

PRESIDENTE. Senatrice Rauti, la proposta che ha fatto di impegnare i lavori della Commissione non è nella disponibilità dell’Assemblea, quindi non è sottoponibile a un voto.
In assenza di altre proposte, resta confermato il calendario dei lavori come stabilito dalla Conferenza.

[Fonte: www.senato.it]

 

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