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Secolo d’Italia.it – Rauti presenta un emendamento al CuraItalia: “Adeguato riconoscimento ai sanitari militari”

Rauti presenta un emendamento al CuraItalia. “Ho presentato un emendamento al dl Cura Italia per tutelare le Professioni sanitarie militari e riconoscergli un’indennità di rischio. Questo alla luce dell’enorme impegno e sacrificio che stanno profondendo per contrastare la gravissima emergenza dell’epidemia Covid-19”. A dirlo è la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, vicepresidente vicario del gruppo e componente della Commissione Difesa. Presentando l’emendamento al decreto Cura Italia nel quale viene riconosciuta un’indennità per esposizione al rischio biologico corrisposta al personale militare medico delle Professioni sanitarie e Operatori socio-sanitari.

Rauti: un adeguato riconoscimento ai nostri militari
“Fratelli d’Italia – spiega la Rauti – una volta di più vuole riconoscere il grande impegno di tutte le Professioni Sanitarie e in particolare di quelle in divisa che scontano l’assenza di una vera rappresentanza in seno alla Federazione Nazionale degli Ordini Professioni Infermieristiche e di un sindacato che li tuteli. Attraverso questo emendamento, su cui mi auspico ci sia la massima condivisione politica, vogliamo dare ai nostri militari un adeguato riconoscimento. Per coloro che sono è impegnati in prima linea. E stanno dando una grande prova di coraggio anteponendo la vita degli altri alla propria”, conclude la senatrice Rauti.

La senatrice: ammettetelo, qualcosa non ha funzionato
Poche ore fa la Rauti in Senato aveva dichiarato: “Anche quando abbiamo criticato lo abbiamo fatto con senso di responsabilita. Perché, bisogna ammetterlo, qualcosa non ha funzionato”. Così la vice presidente vicario dei senatori Fdi. “C’è stato un ritardo di almeno 25 giorni da quel 31 gennaio (in cui si dichiarava lo stato di emergenza per 6 mesi) al 25 febbraio. Ossia quando è uscito il provvedimento sulle zone rosse del nord”, aggiunge Rauti.
“Siamo precipitati dal mantra minimalista del è solo un’influenza, dichiarazioni testuali, la possibilità di diffusione del virus in Italia è assai remota e non abbiamo sottovalutato nulla. Fino alla situazione che viviamo, passando attraverso il refrain che chiedere la quarantena obbligatoria per chiunque tornasse dalla Cina fosse inutile allarmismo e razzismo discriminatorio”.

[Fonte: www.secoloditalia.it]

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