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quotidianpost.it – Carabiniere commemora collega: procedimento disciplinare

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Un carabiniere piange un collega ucciso dando sfogo al suo dolore. Scatta il procedimento disciplinare in violazione al diritto militare

Carabiniere commemora collega e scatta il procedimento disciplinare.
Succede spesso che chi indossa una divisa rischi la vita o, addirittura, la perda.
I colleghi avvertono dolore profondo, un senso di vuoto e rabbia per la morte prematura di chi ha svolto il loro stesso lavoro e corso i medesimi rischi, fino all’estremo sacrificio.
Un carabiniere decide che sia giusto esternare il dolore e lo smarrimento, onorando la memoria del collega caduto attraverso i social, ma il procedimento disciplinare scatta immediatamente.
Ne ha fatto le spese l’appuntato scelto dell’arma dei Carabinieri William Ricci.

Il carabiniere William Ricci commemora il collega morto su Facebook e scatta il procedimento disciplinare
La vicenda induce la giornalista Elena Ricci a scrivere un pezzo sul Secolo d’Italia che il resto della stampa non ha rilanciato come avrebbe dovuto.
L’Appuntato scelto William Ricci vanta 23 anni di servizio ed è anche consigliere comunale del comune di Torrevecchia Pia a Pavia.
Sul suo profilo Facebook ha scritto un post lo scorso 17 giugno in cui sfoga la sua dolorosa amarezza.
A Terno d’Isola, provincia di Bergamo, un ubriaco non si ferma all’alt e uccide Emanuele Anzini, carabiniere in forza al nucleo Radiomobile di Zogno, investendolo in pieno.

Lo sfogo del carabiniere William Ricci per la morte del collega
Il testo postato dall’appuntato William Ricci su Facebook è pieno di dolorose riflessioni, sia personali, sia indirizzate alla morte del collega:
Da oggi Emanuele non è più con noi, investito da un ubriaco mentre svolgeva il suo turno di servizio su una gazzella dei carabinieri a Terno d’Isola in provincia di Bergamo.
Questi episodi mi colpiscono nell’animo più di un colpo di pistola, semplicemente perché li ho vissuti in prima persona.
Solo che dopo due anni, trascorsi tra malattia e interventi chirurgici, io sono ancora qui, lui e tanti altri Emanuele non hanno avuto la mia stessa fortuna.
La cosa che mette più tristezza è che sono consapevole che abbia sacrificato la propria vita invano, in un’Italia dove si tutela il delinquente e si accusa l’agente.
In un’Italia dove meritocrazia, il sacrificio e il rischio non vengono neanche ricompensati in busta paga, perché tanto il raccomandato è un privilegiato e a fine mese guadagna anche più di te che sei morto, da stupido, come mi è stato detto.
Perché oggi che è appassionato a un lavoro, soprattutto a un reparto dove ci sarebbero solo sacrificio e impegno come priorità, si muore da stupidi.
E io sono orgoglioso di essere un radiomobilista come te, perché per noi fare il carabiniere significa essere al servizio delle gente.
Dispiace verrai ricordato solo dai tuoi fratelli di strada, di noi importa poco a tutti i livelli, buon viaggio socio
.”

La reazione dei vertici dell’Arma al post di William Ricci: procedimento disciplinare
La reazione dell’Arma non si è fatta attendere: l’Appuntato scelto Ricci, nonostante le sue note caratteristiche eccellenti, si è visto recapitare una nota che gli annunciava di essere sottoposto a procedimento disciplinare.
Il testo su Facebook conterrebbe due frasi incriminanti:
– La cosa che mette più tristezza è che abbia sacrificato la propria vita invano
guadagna più di te che oggi sei morto, da stupido, così come mi è stato detto
Il Comando ritiene che il post sia contrario ai doveri attinenti al grado e al contegno del carabiniere, in violazione di alcuni articoli del diritto militare.
In pratica, ci sarebbero potenziali offese alla memoria del collega morto in servizio il cui sacrificio sarebbe stato addirittura inutile.

La risposta dell’avvocato di William Ricci alle contestazioni dei suoi superiori
L’avvocato Giorgio Carta ha assunto la difesa dell’appuntato Ricci e afferma che il procedimento disciplinare a danno del suo assistito si basa su un equivoco.
William Ricci non aveva nessuna intenzione di denigrare il collega ucciso ma è evidente che ha manifestato “un grido di dolore“.
In questo caso, la difesa contesta l’inconsistenza giuridica del procedimento e lo definisce “un palese abbaglio e un fraintendimento totale“.

I sindacati delle forze dell’Ordine manifestano solidarietà all’appuntato scelto William Ricci
Il colonnello Sergio di Caprio, noto come Capitano Ultimo, è presidente del Sim (sindacato italiano militari) dei Carabinieri e ha manifestato vicinanza e solidarietà all’appuntato William Ricci.
Ma, di certo, non è stato l’unico. Il Sap (sindacato autonomo di polizia) si è mosso nella stessa direzione con un comunicato di appoggio:
Esprimiamo la nostra solidarietà al collega dell’Arma dei Carabinieri William Ricci, nei cui confronti è stato avviato un procedimento disciplinare in seguito ad un post, che lo stesso ha pubblicato su Facebook, e nel quale esprimeva cordoglio per la morte del collega Emanuele Anzini, deceduto in servizio, investito da un pirata che non ha rispettato l’alt.
Quella del collega William Ricci è una riflessione legittima e il fatto che sia stato censurato, sottolinea la necessità e l’importanza dell’esistenza dei sindacati anche nel comparto Difesa, per la piena tutela dei propri associati
.”

La solidarietà della polizia Penitenziaria a William Ricci
Di tenore simile è anche l’intervento della polizia penitenziaria sul sito storiepoliziapenitenziaria.it
Il sostegno ha un titolo eloquente con l’invito a mobilitarsi per il collega carabiniere:
LE ASSURDITÀ DEL QUOTIDIANO: UN COLLEGA DELL’ARMA NEI GUAI PER AVER SCRITTO UN POST!
“Provvedimento disciplinare per aver scritto questo post in memoria di un altro collega deceduto… Non abbiamo idea di cosa gli abbiano contestato, ma è davvero un’assurdità.
Vi preghiamo di condividere il più possibile questa notizia, il collega carabiniere va aiutato.
VOI COME LA PENSATE?”

Nuovi sviluppi nel caso di William Ricci
Sofia Ricci
è l’autrice del pezzo sul Secolo d’Italia, intitolato “piange la morte di un carabiniere: “Ti sei sacrificato invano” e questa frase gli costa cara”.
Nei giorni scorsi, la giornalista ha postato su Facebook gli aggiornamenti sulla vicenda.
A quanto pare, ci sono anche sviluppi politici, perché la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata al ministro della Difesa Elisabetta Trenta, per sapere se sia o meno a conoscenza dei fatti.

I punti chiave dell’interrogazione della senatrice Isabella Rauti al ministro della Difesa
La senatrice Isabella Rauti porta all’attenzione del ministro Elisabetta Trenta alcuni passaggi importanti per la difesa dell’appuntato scelto William Ricci:
– I superiori dell’appuntato Ricci considerano il post contrario ai doveri attinenti al grado e al contegno del carabiniere, in violazione di alcuni articoli del diritto militare
– L’accusa si muove sulla base di alcune frasi estrapolate dal testo generale nel quale, al contrario, l’appuntato Ricci si dichiara orgoglioso di essere un radiomobilista come il collega ucciso e ritiene che il carabiniere debba essere al servizio della gente
– William Ricci ha vissuto terribili esperienze di salute, trovandosi nella stessa situazione del collega ucciso, anche se l’ha superata dopo anni di sofferenza
– L’appuntato scelto è semplicemente sgomento perché l’impegno e sacrificio quotidiano dei carabinieri non è considerato, a suo giudizio, come meriterebbe
– L’avvocato difensore conferma il grido di dolore e lo stato d’animo di chi opera, come il carabiniere ucciso, nel nucleo radiomobile
– Estrapolando dal contesto qualche frase si rischia quindi il fraintendimento
– La senatrice Rauti invita il ministro della difesa a valutare i necessari approfondimenti, considerando dettagliatamente ogni aspetto della questione.

Il ruolo del carabiniere tra diritti e doveri
In una gerarchia militare, non si può ignorare l’esigenza di valutare l’operato di uomini e donne in divisa che sono tenuti a comportarsi in modo corretto.
Tuttavia, si confida che emergerà la distinzione tra comportamenti chiaramente contrari alle istituzioni e sfoghi che tradiscono grande dolore, ma anche orgoglio di appartenenza e desiderio di fedeltà all’arma dei Carabinieri, dimostrato da uno stato di servizio eccellente.
Per questa ragione, il Sim Carabinieri si associa all’interrogazione della senatrice Rauti e confida nella soluzione del caso con poche righe di commento:
Il caso dell’Appuntato Ricci approda in Parlamento.
Questa è l’interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice Isabella Rauti nei confronti dell’Appuntato Scelto William Ricci, sottoposto a procedimento disciplinare dopo l’umano sfogo a seguito del decesso del collega Emanuele Anzini.

E’ importante risolvere la vertenza in modo equlibrato e in collaborazione tra comando dei Carabinieri e ministero della Difesa.
La palla passa ora al ministro Elisabetta Trenta. Con la speranza che la risposta aiuti a risolvere il caso Ricci in modo rapido ed efficace.

Edoardo Musicò

[Fonte: www.quotidianpost.it]

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