Percorso:

Mozione – Atto di sindacato ispettivo n. 1-00243 – Caso Hong Kong

Atto n. 1-00243

Pubblicato il 4 giugno 2020, nella seduta n. 225

URSO , CIRIANI , MALAN , QUAGLIARIELLO , AIMI , STEGER , BALBONI , BERTACCO , CALANDRINI , DE BERTOLDI , FAZZOLARI , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , LA PIETRA , LA RUSSA , MAFFONI , NASTRI , PETRENGA , RAUTI , RUSPANDINI , TOTARO , ZAFFINI

Il Senato,

premesso che:

i diritti dei cittadini di Hong Kong sono garantiti loro dalla Dichiarazione congiunta del Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e del Governo della Repubblica popolare cinese sulla questione di Hong Kong (di seguito Dichiarazione comune), fatta a Pechino il 19 dicembre 1984, dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, fatto a New York il 19 dicembre 1966, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, fatta a Parigi il 10 dicembre 1948, e dalla legge fondamentale dell’amministrazione della Regione Speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese (di seguito legge fondamentale);

il Governo cinese è tenuto al rispetto degli accordi della Dichiarazione congiunta, che garantiscono a Hong Kong il paradigma del cosiddetto “un Paese, due sistemi”, governato dalla legge fondamentale che, nel suo articolo 23, prevede l’adozione da parte delle autorità di Hong Kong di una legge sulla sicurezza nazionale;

venerdì 22 maggio 2020, il Governo di Pechino ha presentato un disegno di risoluzione all’Assemblea nazionale del Popolo a Pechino che prevede l’adozione di una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong da parte delle autorità di Pechino, in evidente contrasto con il citato articolo 23, che riserva tale compito esplicitamente alle autorità cittadine;

al fine di tutelare il principio “un Paese, due sistemi”, la legge fondamentale esclude l’applicabilità diretta delle leggi della Repubblica popolare cinese, con l’eccezione delle disposizioni contenute nell’Annex III alla legge fondamentale che possono essere adottate senza approvazione delle istituzioni legislative di Hong Kong;

la risoluzione proposta all’Assemblea nazionale del Popolo a Pechino include la criminalizzazione di qualsiasi atto di secessione, sovversione, terrorismo, o collusione con stranieri, e le autorità cinesi potrebbero istituire le proprie istituzioni a Hong Kong per mantenere i dettami di tale legge sulla sicurezza;

considerato che:

gli atti descritti nella citata risoluzione sono atti di cui le autorità di Pechino e di Hong Kong hanno regolarmente accusato e continuano ad accusare i manifestanti pacifici e gli attivisti per la democrazia di Hong Kong, e l’interpretazione del termine di sicurezza nazionale è talmente ampio nel sistema penale della Repubblica popolare cinese che potrebbe coprire qualsiasi forma di dissenso;

i cittadini di Hong Kong per tale ragione temono che la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino impatterebbe in modo negativo sulle loro libertà e sui diritti fondamentali, in particolare la libertà di manifestazione e di opinione, contrariamente a quanto garantitogli dalla Dichiarazione congiunta e la legge fondamentale, nonché dai Trattati internazionali in materia;

la proposta di legge prevederebbe delle sanzioni e i valori alla base del sistema giudiziario penale nelle due giurisdizioni sono talmente diversi che l’adozione di una legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong da parte di Pechino, non solo sarebbe contraria all’articolo 23 della legge fondamentale, ma non potrebbe avvenire attraverso l’Annex III, in quanto radicalmente contrario al principio “un Paese, due sistemi”;

le autorità della Repubblica popolare cinese da tempo stanno cercando di sottrarre i propri Uffici rappresentanti a Hong Kong all’applicabilità delle leggi di Hong Kong, violando il principio dello stato di diritto, e questo potrebbe valere anche per le nuove istituzioni che la legge sulla sicurezza nazionale potrebbe creare, violando le garanzie costituzionali dei cittadini di Hong Kong;

a settembre 2020 sono previste le elezioni per l’organo legislativo di Hong Kong e la legge sulla sicurezza nazionale potrebbe direttamente impattare sulla possibilità dei cittadini di candidarsi a tale elezioni, in particolare dei membri dell’opposizione;

parlamentari di un numero importante e crescente di Paesi democratici si sono espressi con fermezza contro l’ulteriore tentativo delle autorità di Pechino di violare le norme e gli accordi internazionali citati, e si sono appellati ai loro rispettivi Governi, affinché prendessero provvedimenti forti e uniti: “Esprimiamo gravi preoccupazioni per l’introduzione unilaterale della legislazione sulla sicurezza nazionale da parte di Pechino a Hong Kong. Si tratta di un assalto globale all’autonomia, allo stato di diritto e alle libertà fondamentali della città. L’integrità di un paese, due sistemi è appeso ad un filo. Sono le rivendicazioni legittimi dei comuni cittadini di Hong Kong che stanno spingendo le proteste. Le leggi draconiane intensificheranno ulteriormente la situazione, mettendo a repentaglio il futuro di Hong Kong come città cinese internazionale e aperta. Se la comunità internazionale non può fidarsi di Pechino per mantenere la parola quando si parla di Hong Kong, le persone saranno riluttanti a fidarsi su altre questioni. I governi solidali devono unirsi per dire che questa flagrante violazione della Dichiarazione congiunta sino-britannica non può essere tollerata”,

impegna il Governo:

1) a esprimere la propria condanna per la repressione violenta delle manifestazioni di piazza ad Hong Kong;

2) a condannare fermamente l’intenzione di Pechino di violare la Dichiarazione congiunta, la Legge fondamentale e i Trattati internazionali sottoscritti nell’adozione di una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e l’istituzione di organi dedicati alla sua implementazione;

3) a riaffermare che il sostegno alla democrazia e ai diritti umani è un principio fondamentale della politica estera italiana e che la Repubblica italiana ha un forte interesse nella vitalità, prosperità e la stabilità di Hong Kong;

4) a sostenere le aspirazioni democratiche del popolo di Hong Kong e a esortare il Governo della Repubblica popolare cinese a rispettare i propri impegni nei confronti di Hong Kong, consentendo un continuato alto grado di autonomia nel Governo di Hong Kong e senza indebite interferenze in linea con gli accordi internazionali;

5) a coordinarsi con i Governi dei Paesi alleati e delle Istituzioni multilaterali per definire una risposta comune e solidale circa la assoluta non tollerabilità di una ulteriore violazione degli accordi internazionali che governano Hong Kong.

[Fonte: www.senato.it]

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