Percorso:

Mozione – Atto di Sindacato Ispettivo n. 1-00190 – Contrasto a odio, intolleranza, razzismo e antisemitismo

Atto n. 1-00190

Pubblicato il 12 novembre 2019, nella seduta n. 165

CIRIANI , BALBONI , BERTACCO , CALANDRINI , DE BERTOLDI , FAZZOLARI , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , LA PIETRA , LA RUSSA , MAFFONI , NASTRI , PETRENGA , RAUTI , RUSPANDINI , TOTARO , URSO , ZAFFINI

Il Senato,

premesso che:

le comunità ebraiche europee sono state investite, nell’arco della storia, da molteplici forme di antisemitismo: religioso cristiano; politico, sociale ed economico durante l’Illuminismo e dell’Europa post-illuminista; razziale del XIX secolo, che culminò con le leggi razziali, anche in Italia durante il regime fascista, e le persecuzioni naziste che hanno portato all’orrore della Shoa; la repressione religiosa e le “purghe” nell’Unione sovietica;

esiste a tutt’oggi un antisemitismo contemporaneo, che assume forme diverse, la cui condanna deve essere ribadita con fermezza e senza forma alcuna di reticenza;

per fronteggiare efficacemente la crescente spirale di odio, intolleranza, razzismo e antisemitismo cui si sta assistendo negli ultimi anni, si ritiene assolutamente necessario avviare e rafforzare un’intensa attività di sensibilizzazione per mantenere vivo il ricordo delle tragiche vicende che hanno interessato la storia, anche più recente, delle nostre nazioni, anche al fine di “onorare la memoria delle vittime dei regimi totalitari e autoritari” e gettare le basi per una “riconciliazione fondata sulla verità e la memoria”;

considerato che:

l’antisemitismo si manifesta in diverse forme. Nel maggio 2017 Jonathan Greenblatt, CEO e direttore nationale dell’Anti-Defamation league, denunciò che milioni di messaggi antisemiti diffondono costantemente su “Twitter” stereotipi negativi e complottisti riguardo agli ebrei;

il centro studi “Machiavelli” ha pubblicato e divulgato, in data 22 settembre 2018, il rapporto “L’antisemitismo nell’Europa contemporanea”, realizzato da Fiamma Nirenstein, giornalista, scrittrice, membro dell’Israeli council of foreign relations del World Jewish council, nel quale si evidenzia come “ai vecchi stilemi antisemiti” del passato “se ne sono aggiunti oggi di nuovi, travestiti da critiche a Israele ma in realtà motivati da odio verso gli ebrei in quanto tali”, e attualmente riconducibili a tre matrici: il fondamentalismo islamico; alcune frange di estrema sinistra; alcuni movimenti di estrema destra;

nel rapporto viene sottolineato come a pesare, oggi, sia soprattutto “l’antisemitismo di matrice islamica, la cui origine affonda nell’odio religioso e si nutre dell’ideologia islamista”;

il “Rapporto sulle tendenze e gli episodi di antisemitismo nel 2017”, presentato dal Ministro israeliano della diaspora, Naftali Bennett, durante la giornata della memoria, ha dichiarato: “la popolazione di rifugiati in Europa è diventata un fattore di rischio per la comunità Ebrica” e “oltre il 50% dei rifugiati nell’Europa occidentale sostengono opinioni antisemite”;

molti cittadini francesi di religione ebraica risultano aver lasciato la Francia: dal 2007 al 2017 si stimano 40.000 persone: i dati parlano, nel dettaglio, di 2.000 partenze nel 2012; 3.000 nel 2013; 7.231 nel 2014; oltre 8.000 nel 2015; 5.200 nel 2016; 3.500 nel 2017;

il 21 aprile 2018 in Francia, dopo gli ultimi episodi di violenza, più di 300 persone hanno reagito firmando un “manifesto contro il nuovo antisemitismo”, scritto da Philippe Val e pubblicato sul quotidiano “Le Parisien” che è stato sottoscritto, tra gli altri, dallo stesso Philippe Val, ex direttore di “Charlie Hebdo”, dall’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, dall’ex primo ministro socialista Manuel Valls, da altri due ex primi ministri, dall’ex sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, da politici sia di destra che di sinistra, da rappresentanti di diverse religioni e da intellettuali e artisti come Gérard Depardieu, Charles Aznavour, Françoise Hardy, Alain Finkielkraut o Bernard-Henri Lévy;

sullo stesso quotidiano che ha pubblicato il manifesto si legge: “gli ebrei francesi hanno 25 volte più probabilità di essere attaccati rispetto ai loro compagni musulmani. Il 10% dei cittadini ebrei dell’Ile-de-France – vale a dire circa 50.000 persone – sono stati recentemente costretti a trasferirsi” e ancora: “Perché questo silenzio? Perché la radicalizzazione islamista – e l’antisemitismo che trasmette – è considerata esclusivamente da alcune delle élite francesi come espressione di una rivolta sociale (…) perché al vecchio antisemitismo dell’estrema destra, si aggiunge l’antisemitismo di una parte della sinistra radicale che ha trovato nell’antisionismo l’alibi per trasformare i carnefici degli ebrei come vittime della società”;

come sottolineato anche dal “Rapporto sulle tendenze e gli episodi di antisemitismo nel 2018”, presentato dal Governo israeliano il 27 gennaio 2019, il fenomeno dell’antisemitismo vede anche una sorta di patto tra l’integralismo islamico e frange dell’estrema sinistra, “i cui interessi sono apparentemente incompatibili, ma che cooperano contro Israele e gli ebrei”;

nel citato rapporto “L’antisemitismo nell’Europa contemporanea”, sono evidenziati molteplici casi di antisemitismo da parte della sinistra in Europa che rifiuta la definizione basata sulla teoria delle “3 D” (i criteri con i quali si definisce l’antisemitismo “delegittimazione di Israele, demonizzazione, e doppio standard”, coniati da Nathan Sharansky);

il fenomeno dell’antisemitismo è ancora vivo in Europa in frange di estrema destra, come il caso del partito di estrema destra ungherese “Jobbik” che nel 2013 aveva chiesto in Parlamento la lista degli ebrei presenti nelle istituzioni sensibili, definiti un “pericolo per la Nazione”, o come nel caso di attentanti da parte di estremisti, come il recentissimo attacco alla sinagoga di Halle ad inizio ottobre 2019, e ancora i molti atti vandalici registrati contro i simboli della comunità ebraica da parte di estremisti di destra;

il problema dell’estremismo di destra resta, anche secondo il già citato “Rapporto sulle tendenze e gli episodi di antisemitismo nel 2018”, uno dei problemi maggiori, in particolare in Europa e negli Usa,

impegna il Governo:

1) ad adottare tutte le opportune iniziative per promuovere campagne di sensibilizzazione e creare piani nazionali contro l’antisemitismo ed in genere l’odio razziale e religioso, atte a garantire la sicurezza dei cittadini ebrei e degli edifici religiosi, scolastici e culturali ebraici, in accordo con le comunità ebraiche, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro la discriminazione;

2) ad assumere iniziative concrete per contrastare tutte le forme di antisemitismo presenti in Italia, sia quello di stampo religioso islamico sia quello politico da qualunque parte provenga;

3) a punire coloro che raccolgono, erogano denaro o mettono a disposizione beni destinati a essere in tutto o in parte utilizzati per sostenere organizzazioni che svolgono, anche nell’ambito di luoghi di culto, attività dirette a commettere atti di antisemitismo, e a “chiunque riceva da uno Stato straniero o da un’organizzazione o soggetti stranieri, beni o denaro destinati a essere in tutto o in parte utilizzati” a tali fini.

[Fonte: www.senato.it]

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