Percorso:

Interrogazioni a risposta orale – Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00324 – Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

Atto n. 3-00324 (in Commissione)

Pubblicato il 24 ottobre 2018, nella seduta n. 51
Svolto nella seduta n. 19 della 3ª Commissione (07/11/2018)

URSO , AIMI , MALAN , MAFFONI , DE BERTOLDI , NASTRI , RAUTI , ZAFFINI – Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –

Premesso che:

la 24ª sessione della conferenza delle parti (COP24), sotto la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), avrà luogo a Katowice, Polonia, nel prossimo mese di dicembre 2018 e durante l’evento i partecipanti dovranno adottare un pacchetto di decisioni per assicurare al meglio la piena implementazione degli accordi di Parigi;

a causa di un diktat politico imposto dalla Cina, Taiwan non potrà partecipare alle sessioni neanche come osservatore;

negli anni recenti, Taiwan ha impostato ambiziosi obiettivi di riduzione delle proprie emissioni di gas serra: ad esempio, nel giugno 2015, il Parlamento taiwanese ha approvato la legge sulla riduzione e la gestione dei gas serra (Greenhous gas reduction and management act), fissando obiettivi di riduzione del carbonio a cinque anni, per diminuire entro il 2050 le emissioni di gas al 50 per cento dei livelli del 2005; di conseguenza, sono state rese effettive diverse misure, tra cui le linee guida nazionali di azione sul cambiamento climatico (National climate change action guidelines), il piano d’azione per la riduzione dei gas serra (Greenhouse gas reduction action plan), il piano d’azione per il controllo delle emissioni di gas serra (Greenhouse gas emissions control action plan) e la modifica della legge sul controllo dell’inquinamento atmosferico (Air pollution control act);

la partecipazione di Taiwan all’UNFCCC e agli accordi di Parigi è nell’interesse dei suoi 23 milioni di cittadini e di tutta la comunità internazionale, dal momento che la sua esclusione contraddice gravemente lo spirito di questi meccanismi, i quali invitano tutti gli Stati del mondo ad agire per affrontare la sfida del cambiamento climatico;

Taiwan, come isola, è particolarmente vulnerabile ai mutamenti climatici in quanto la crescente frequenza con cui si manifestano eventi climatici estremi e l’innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale mettono in pericolo l’ambiente e, di fatto, la sua stessa sopravvivenza;

la sua esclusione dall’accesso al meccanismo di finanziamento dell’UNFCCC determinerà ripercussioni sugli alti costi delle complesse misure di riduzione del carbone e questo causerà una riduzione delle capacità competitive delle industrie taiwanesi (motore produttivo della 22ª economia del pianeta) scoraggiandole dall’aiutare il Governo a sviluppare una struttura industriale verde e a trasformare l’isola in una società a basse emissioni di carbonio;

Taiwan, rinomata per la sua esperienza nello sviluppo di tecnologie verdi, ha la volontà ed è in grado di contribuire alle iniziative globali in risposta al cambiamento climatico attraverso la cooperazione bilaterale e multilaterale: nel corso dei decenni Taiwan ha, infatti, intrapreso numerosi progetti di proficua cooperazione con numerosi Paesi in via di sviluppo del Pacifico, dei Caraibi, dell’America latina e dell’Europa orientale;

questi progetti per la mitigazione del cambiamento climatico aiutano i Paesi nostri partner a ridurre le loro emissioni di diossido di carbonio, a rinforzare la capacità adattativa della loro agricoltura e a migliorare i loro sistemi di previsione meteorologica e di efficienza energetica;

nel maggio 2017, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato: “Il treno della sostenibilità ha lasciato la stazione. Salite a bordo o sarete lasciati indietro”, spingendo il mondo a raccogliersi, per operare congiuntamente, dietro al punto di riferimento rappresentato dagli accordi di Parigi, per cui a Taiwan, come a tutti gli altri Paesi, dovrebbe essere assicurata l’opportunità di partecipare a meccanismi, negoziati e attività globali che promuovano l’attuazione di tali accordi;

per questa ragione tutte le parti coinvolte dovrebbero lavorare per evitare insensate strumentalizzazioni politiche di parte e sostenere la partecipazione professionale, pragmatica e costruttiva di Taiwan all’UNFCCC, mettendola in condizione di apportare il suo doveroso contributo agli sforzi globali di tutela del clima, della terra e della qualità della vita di tutti i popoli,

si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda intraprendere, di concerto con i partner dell’Unione europea, affinché cessi la esclusione di Taiwan dalla COP ed essa possa dare, anche con lo status di “osservatore”, il suo contributo alle finalità perseguite dall’UNFCCC.

[Fonte: www.senato.it]

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