Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n° 4-02356 – Al Ministro dell’interno

Atto n. 4-02356

Pubblicato il 22 ottobre 2019, nella seduta n. 157

RAUTI , CALANDRINI , GARNERO SANTANCHE’ , LA PIETRA , URSO , IANNONE , TOTARO – Al Ministro dell’interno. –  – Al Ministro dell’interno. –

Premesso che:

l’articolo 11 del decreto-legge n. 135 del 2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 12 del 2018, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, definito “decreto semplificazioni”, ha autorizzato l’assunzione di 1.851 allievi agenti della Polizia di Stato, mediante lo scorrimento della graduatoria della prova scritta del concorso per il reclutamento di 893 allievi agenti del maggio 2017;

le assunzioni, tuttavia, saranno limitate ai soggetti in possesso, alla data del 1° gennaio 2019, dei requisiti di cui all’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, così come modificato dal decreto legislativo n. 95 del 2017;

in particolare, mediante un emendamento al «decreto semplificazioni», saranno chiamati a svolgere le successive prove concorsuali esclusivamente i candidati che non hanno compiuto, alla data del 1° gennaio 2019, 26 anni di età e che sono in possesso del diploma di Scuola superiore;

rilevato che:

in virtù dell’emendamento citato, migliaia di aspiranti allievi, in attesa delle prove di idoneità fisica e psicologica, si ritrovano vittime di una regola discriminatoria inserita successivamente al bando di concorso. Con la riformulazione dell’articolo 11, infatti, sono stati esclusi migliaia di giovani dallo scorrimento della graduatoria del concorso «893 Allievi agenti della polizia di Stato» emanato il 26 maggio 2017, poiché sulla base del suddetto decreto, non possedevano i nuovi requisiti previsti;

pur volendo riconoscere che minore età e maggiore preparazione scolastica contribuiscono al prestigio del corpo della Polizia di Stato, i regolamenti concorsuali già in essere prevedevano che potessero partecipare al concorso i candidati che non avevano superato i trent’anni (prima del termine delle iscrizioni) e che erano in possesso di una licenzia media come titolo di studio. Pertanto, i nuovi requisiti previsti dall’emendamento producono un effetto discriminatorio che penalizza i giovani e i meritevoli candidati che hanno già acquisito l’idoneità;

rilevato altresì che:

tale paradossale situazione, secondo gli interroganti, si pone palesemente in contrasto con gli articoli 3 e 97 della Costituzione, che vietano qualsivoglia discriminazione e impongono il rispetto del principio di meritocrazia nell’accesso al pubblico impiego, sollevando una questione di legittimità costituzionale;

anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha risposto alle numerose istanze di giustizia rivoltegli con una lettera aperta, in cui indica due vie d’uscita: «A questo punto sono due le strade possibili. Indire un nuovo concorso aperto ai candidati in possesso dei nuovi requisiti o, come espressamente richiesto dalle organizzazioni sindacali, consentire, con l’adozione di una specifica disposizione normativa, di attingere allo stesso elenco di candidati»;

considerato che:

la prima sezione-quater del Tar del Lazio si è pronunciata accogliendo l’istanza che, in via cautelare, dispone l’ammissione con riserva degli aspiranti allievi agenti esclusi allo svolgimento di nuove prove fisiche e psicoattitudinali. Tuttavia, nel decreto di avvio del corso di formazione pubblicato ad agosto 2019 non si fa menzione dei 455 idonei con riserva;

alla luce di ciò, è stato promosso un ulteriore ricorso per motivi aggiunti, allo scopo di inserire finalmente in graduatoria gli idonei esclusi, ricorso accolto con decreto dal presidente di sezione, ma l’Avvocatura dello Stato ha chiesto la revoca del decreto del presidente di sezione del Tar, adducendo come motivazione la mancanza di fondi e la carenza di posti disponibili nella formazione;

la vicenda si connota di ulteriori aspetti ancora più assurdi e incoerenti, vista la precedente scelta di ampliare il personale;

il Tar, a quanto consta agli interroganti, ha rigettato l’istanza e confermato la data di udienza per la trattazione del merito della vicenda, per il quale si dovrà però attendere il 2020,

si chiede di sapere quali urgenti iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare, anche normative, per risolvere tempestivamente la grave situazione di cui in premessa, affinché le prove già effettuate da parte di tutti coloro che hanno già acquisito l’idoneità non siano rese vane dalla modifica in itinere dei requisiti di concorso, dando, pertanto, le necessarie garanzie a chi già abbia ottenuto l’idoneità.

[Fonte: www.senato.it]

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