Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n. 4-01548 – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze

Atto n. 4-01548

Pubblicato il 4 aprile 2019, nella seduta n. 107

CALANDRINI , IANNONE , RAUTI , RUSPANDINI , URSO , LA PIETRA , FAZZOLARI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze. –

Premesso che:

la legge n. 158 del 2017, recante “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”, è il provvedimento approvato nel corso della XVII Legislatura con la finalità, dichiarata all’articolo 1, di “promuovere e favorire lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni”, nonché “l’equilibrio demografico, la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico al fine di contrastarne lo spopolamento ed incentivarne l’afflusso turistico”;

si tratta di un provvedimento largamente condiviso dalle forze politiche e parlamentari, come dimostrato dall’approvazione pressoché unanime in ambedue i rami del Parlamento, e a lungo atteso dalla vasta platea dei soggetti destinatari delle norme, cioè i piccoli Comuni che versano ormai da troppo tempo in condizioni di svantaggio, sia sul piano ambientale che su quello socio-economico, demografico e dell’erogazione dei servizi essenziali;

la medesima legge, oltre a fissare le finalità e gli obiettivi perseguiti, ha disegnato con precisione il proprio meccanismo di attuazione, mediante una pluralità di decreti attuativi; si tratta di un meccanismo caratterizzato da un elevato livello di cooperazione e concertazione interistituzionale, che prevede la partecipazione e il coinvolgimento di una pluralità di ministeri competenti per le materie interessate dalla norma, dettando anche un preciso cronoprogramma di attuazione: cronoprogramma che ad oggi risulta disatteso;

più precisamente, la norma avrebbe richiesto, tra gli adempimenti necessari, l’adozione di una serie di provvedimenti tra loro collegati e posti in ordine di propedeuticità e consequenzialità, che avrebbero dovuto determinare un’attuazione ordinata e organica delle finalità previste dalla legge, richiedendo in particolare l’adozione: a) entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, di un decreto del Ministro dell’interno (di concerto con gli altri ministeri indicati) per la definizione dei parametri occorrenti per la determinazione delle tipologie di piccoli Comuni beneficiari dei provvedimenti (art. 1, comma 4); b) entro 60 giorni dall’adozione del decreto di cui sopra, di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del Ministro dell’interno e di concerto con gli altri ministeri indicati) dell’elenco dei piccoli Comuni che rientrano nelle tipologie di soggetti beneficiari dei provvedimenti (articolo 1, comma 5); c) entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti), per la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni (articolo 3, comma 2) e, sulla base di questo decreto, di successivi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che individuino, sulla base del piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni, i progetti da finanziare (articolo 3, comma 6);

è evidente che si tratta di un meccanismo attuativo composito che, proprio in ragione della propria complessità, richiede un forte e convinto impulso da parte del Governo, sia in termini di supervisione che di monitoraggio dello stato di attuazione: un impegno costante che sia in grado di coordinare l’attuazione di questo passaggio tanto delicato quanto necessario e ineludibile, considerate le esigenze manifestate reiteratamente negli anni dagli enti territoriali destinatari della norma e dalle comunità civili e dei cittadini che risiedono in aree che risentono degli effetti deleteri del forte spopolamento in atto, e che richiedono interventi coraggiosi in grado di favorire la residenza ed incentivare l’attrattività, specie in chiave turistica.

ad oggi tuttavia tale meccanismo attuativo non risulta neppure avviato, sebbene i termini di legge previsti siano ormai ampliamente decorsi;

oltre ad evidenziare la necessità ed urgenza di intervenire sul piano materiale, per rispondere concretamente alla necessità degli enti territoriali di fruire delle risorse stanziate, si rileva come il completamento e perfezionamento del processo esecutivo rivesta un’importanza straordinaria anche sul piano della qualità della relazione politica tra cittadini e apparato amministrativo e di governo, e quindi dei livelli di fiducia nella capacità della politica di realizzare gli interventi e onorare gli impegni assunti con legge dello Stato,

si chiede di sapere quali siano i motivi del ritardo nel dare adempimento all’attuazione della legge n. 158 del 2017, e se il Governo non ritenga di procedere con la massima urgenza all’emanazione dei decreti attuativi fortemente attesi dai territori interessati e destinatari delle misure.

[Fonte: www.senato.it]

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