Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto n. 3-01709 – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Atto n. 3-01709

Pubblicato il 19 giugno 2020, nella seduta n. 232

DE BERTOLDI , RAUTI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che:

negli scorsi giorni numerose fonti stampa hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica alcune vicende riguardanti la gestione dell’Agenzia Nazionale delle politiche attive del lavoro («ANPAL»), vigilata dal Ministro del lavoro, da parte del presidente e amministratore unico della medesima struttura, professor Domenico Parisi;

secondo quanto ivi riportato, il medesimo presidente dell’Agenzia (il cui compenso attuale è pari a 160.000 euro all’anno), avrebbe confermato, rispondendo ad una specifica domanda nell’ambito dell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” lo scorso 14 giugno, di aver proposto di determinare il proprio compenso nella somma di euro 240.000 annui, concordando con Luigi Di Maio tale cifra ed avendo da quest’ultimo rassicurazioni al riguardo;

lo stesso Parisi, con riferimento alle richieste di rimborso per le spese sostenute, pari ad euro 160.000, avrebbe giustificato tali richieste sulla base dei viaggi di trasferta tra Roma e Mississipi, a causa della sua residenza negli Stati Uniti d’America: sarebbe proprio tale spostamento, secondo le giustificazioni addotte, ad incidere sulle spese di rendicontazione personale di tali viaggi di trasferta, unitamente agli spostamenti tra la sede ANPAL e l’abitazione romana e alle spese di locazione delle stessa (spese comprensive di viaggi aerei in business class, noleggio auto con autista, lussuoso appartamento al quartiere romano dei Parioli);

nel corso dell’intervista, il docente universitario (scelto da Luigi Di Maio nel febbraio 2019, per guidare l’Anpal e seguire la riforma dei centri per l’impiego e l’attuazione del reddito di cittadinanza) avrebbe inoltre accusato il direttore generale della medesima Agenzia, Paola Nicastro, di tardare e dunque bloccare l’entrata in funzione ed operatività dell’applicazione «My Anpal», strumento informatico mediante il quale i cittadini possono candidarsi alle offerte di lavoro pubblicate dalle aziende (strumento che, pertanto, non è mai entrato in funzione), esprimendo delusione per la conduzione attuale della gestione dell’Agenzia, guidata peraltro da lui stesso;

l’interrogante rileva come, sin dall’inizio del mandato dell’attuale presidente dell’Agenzia, lo stesso è stato interessato da diverse inchieste giornalistiche, che ne hanno evidenziato gravi mancanze e una serie di altri elementi sui quali è opportuno effettuare attente valutazioni;

in particolare non esiste ancora un valido sistema di scambio tra offerta e domanda di lavoro, essenziale per il reddito di cittadinanza che era il suo più importante progetto, mentre appare altresì fallimentare l’impiego dei navigator che, ricevuta la formazione, sono stati assunti, sebbene non sia dato sapere quanti contratti di lavoro siano frutto dei centri per l’impiego, ovvero dell’opera di intermediazione dei navigator;

inoltre il consiglio di amministrazione di ANPAL ha bocciato il piano triennale 2020-2022, presentato dallo stesso presidente;

si aggiunga infine la considerazione in ordine alla titolarità, da parte dello stesso presidente dell’ANPAL, di un incarico presso la Mississipi State University, che lo rende incompatibile con il suo ruolo: anche questo aspetto ampliamente dibattuto, ma sul quale non sono pervenute conseguenti necessarie valutazioni in ordine all’opportunità della permanenza nel ruolo;

tali osservazioni, a giudizio dell’interrogante, destano sconcerto e preoccupazione in relazione al contenuto delle notizie stampa richiamate, nelle quali si evidenzia, non soltanto una pressocché totale assenza di aspetti riconducibili agli obiettivi effettivi che l’ANPAL avrebbe dovuto prevedere nel corso di questi ultimi anni in merito all’incremento dei posti di lavoro, ma soprattutto fanno emergere aspetti contingenti e un’azione rivolta preminentemente al perseguimento di interessi personalistici, sia nella determinazione della misura dei compensi e rimborsi spese percepiti che nella gestione amministrativa dell’ente;

l’interrogante evidenzia che dallo stesso articolo del «Corriere della Sera» si delinea un quadro diametralmente opposto rispetto alle linee di condotta e di «sobrietà» che il Movimento Cinque Stelle, per anni, ha costantemente «predicato» nel Paese, linee comportamentali caratterizzate (ma evidentemente, solo a parole e non nei fatti), da un atteggiamento di contenimento dei costi e di razionalizzazione della spesa pubblica: dichiarazioni che evidentemente non si conciliano con quanto tale forza politica sta dimostrando in realtà alla guida del Paese,

si chiede di sapere:

quali valutazioni il Governo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo non considerino inopportune e comunque lesive dell’immagine e della funzionalità amministrativa dell’ANPAL, le dichiarazioni rilasciate alla stampa del presidente della medesima Agenzia, e se le accuse da esso rivolte al direttore generale non determinino la necessità di avviare tempestive verifiche e valutazioni sulla effettiva funzionalità della stessa;

in caso affermativo, se non si consideri opportuno chiedere le dimissioni del presidente dell’ANPAL, in relazione a quanto da egli sostenuto ed in precedenza richiamato, nonché per i risultati dimostrati evidentemente insoddisfacenti in termini di politiche attive, per l’occupazione volte a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro.

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Interrogazioni.