Percorso:

Interrogazione a risposta orale – Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00042 – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali

Atto n. 3-00042 (con carattere d’urgenza)

Pubblicato il 27 giugno 2018, nella seduta n. 15

URSO , DE BERTOLDI , RAUTI , ZAFFINI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che:

gli investimenti cinesi in Italia ed in Europa sono in continua espansione; secondo gli ultimi dati Merics (Mercator institute for China studies) “l’Impero di mezzo” ha investito in Italia nel periodo 2000-2017 circa 14 miliardi di euro;

nella relazione elaborata sulla base delle analisi delle Agenzie informazioni e sicurezza esterna (Aise) e interna (Aisi), e del Dipartimento Dis, relativa al 2017, evidenza proprio tra i maggiori rischi Paese il fenomeno preoccupante di una certa «permeabilità di alcune aziende nazionali – di rilevanza strategica o ad alto contenuto tecnologico – rispetto a manovre esterne indirizzate ad acquisirne il controllo», evidenziando come acquirenti stranieri, per impadronirsi di un’azienda si avvalgono, talvolta, di «esautoramento o avvicendamento preordinato di manager e tecnici italiani», allo scopo di copiare tecnologie avanzate;

in Europa, nel solo 2017, gli investimenti diretti esteri (IDE) cinesi hanno superato i 30 miliardi di euro ed il flusso di capitali è principalmente legato ad aziende con diretta o indiretta partecipazione dello Stato;

la maggioranza degli IDE cinesi nell’Unione europea nell’anno 2017 proviene da aziende statali, ed i settori maggiormente attrattivi per i capitali cinesi sono infrastrutture critiche, di importanza nazionale, in settori strategici come trasporto, energia e digitale;

solo per citare qualche esempio: nel 2014, l’azienda statale cinese State Grid international ha acquisito una quota del 35 per cento del capitale sociale di Cdp Reti, la holding che controlla con quote attorno al 30 per cento le reti italiane dell’elettricità e del gas (Snam e Terna); in Europa, nel solo 2017, vi è stata l’acquisizione di una partecipazione del fondo sovrano cinese (CIC) nella rete del gas britannica, l’acquisizione da parte di State Grid della società pubblica che gestisce la rete di trasmissione elettrica in Grecia e l’ingente investimento del gigante COSCO per il controllo del terminal portuale spagnolo di Noatum;

la Cina, attraverso le sue società controllate, ha, quindi, accesso ad informazioni di importanza strategica nazionale ed europea a proposito di investimenti talvolta strettamente legati a strategie geopolitiche mondiali, come nel campo dell’approvvigionamento di energia o a brevetti ed innovazioni tecnologiche, come nel settore digitale e dell’automazione;

non esiste, a livello europeo, un vero e proprio scudo contro gli investimenti dettati da intenti politici a volte intrusivi e che talvolta mettono dubbi sul fatto se, in settori strategici strettamente legati alla sicurezza nazionale ed europea, possa essere accettata la presenza di potenze straniere sulla “plancia di comando”;

gli investimenti di aziende italiane ed europee in Cina sono fortemente condizionati da restrizioni di accesso al mercato e quindi il principio di reciprocità non è rispettato, mettendo le nostre aziende in una condizione di disparità competitiva, che avvantaggia fortemente le aziende cinesi;

gli Stati Uniti hanno un sistema di controllo degli investimenti stranieri attraverso il Cifius, un comitato che verifica se determinati investimenti stranieri possano arrecare danno alla sicurezza nazionale, mentre in Europa un tale sistema non esiste ed è solo in discussione una proposta della Commissione che praticamente si basa su un sistema di coordinamento dei sistemi di screening nazionali,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri, in vista del Consiglio europeo e dell’apertura del summit UE-Cina, previsti entrambi in questa settimana, ritenga di farsi portatore di un messaggio chiaro riguardo alla protezione dei nostri interessi nazionali sul mantenimento del controllo di infrastrutture strategiche a livello europeo in settori chiave tra i quali l’energia, il trasporto ed il tecnologico;

quale sia la posizione del Governo riguardo alla proposta della Commissione europea sul sistema europeo del controllo degli investimenti esteri, su cui il Consiglio europeo ha raggiunto da poco una posizione comune.

[Fonte: www.senato.it]

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