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epochtimes.it – Una festa della Repubblica all’insegna dell’inclusione, o della divisione?

Polemiche dalla destra, che accusa il ministro Trenta di volere una parata «arcobaleno»

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Per i politici italiani è stata una settimana decisamente intensa quella iniziata con i risultati delle elezioni europee e conclusasi il 2 giugno con la Festa della Repubblica.
Le polemiche relative ai festeggiamenti del 2 giugno sono balzate agli onori della cronaca il 30 maggio, quando alcuni parlamentari hanno chiesto ufficialmente spiegazioni al ministro della difesa Elisabetta Trenta in merito alla decisione di dedicare la festa al tema dell’inclusione, da intendersi, secondo il comunicato ufficiale, «quale affermazione del diritto di ogni singola persona di avere accesso ed esercitare, nella società di cui è parte, le stesse opportunità».
In particolare la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti ha criticato la scelta del ministro 5 Stelle, affermando: «Le forze armate non sono Ngo né associazioni di volontariato e non è loro compito istituzionale combattere l’emarginazione sociale né scambiare fucili con borse di studio per la pace come ha chiesto e proposto il presidente Conte. L’aver dedicato la parata del 2 giugno all’inclusione ci sembra, signor ministro, un’ipocrisia ideologica. Insomma più che una parata sarà una sfilata, più dai colori arcobaleno che dai colori del tricolore».
In realtà il malumore all’interno dell’esercito italiano si tocca con mano già da mesi, e tre ex capi di Stato maggiore, Vincenzo Camporini, Mario Arpino e Dino Tricarico, hanno scelto di disertare simbolicamente la parata dei fori imperiali. Quest’ultimo ha dichiarato all’agenzia Adnkronos: «Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate. […] Per di più, noi generali in pensione veniamo trattati come dei malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d’oro».
Anche Mario Arpino ha parlato di gogna mediatica in relazione alla questione delle pensioni d’oro, durante un intervista telefonica con la Repubblica, e ha criticato il governo per «il disinteresse e la scarsa priorità con cui le cose delle forze armate vengono trattate, facendoci apparire ridicoli, ridicoli tra gli altri e ridicoli nei consessi internazionali […] Stanno facendo le cose male, ma soprattutto le stanno facendo male ostentatamente».
Nel frattempo sembra che Di Maio e Salvini non si siano ancora incontrati dopo i risultati delle elezioni europee e secondo un articolo della Repubblica quando, durante i festeggiamenti del 2 giugno, è stato chiesto a Di Maio se avesse salutato Salvini, il vicepremier grillino ha glissato rispondendo: «Buona Festa della Repubblica».

[Fonte: www.epochtimes.it]

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