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DESTRA: #UNADESTRAPERLATERZAREPUBBLICA, IL DOCUMENTO INTRODUTTIVO DEL CONVEGNO

“E’ evidente che occorre pensare la Destra all’interno di uno schieramento alternativo alla Sinistra, perché l’obiettivo non è solo quello di ricostruire una Casa comune ma di tessere alleanze e strategie per essere di nuovo competitivi e vincenti.
Non bisogna commettere, però, l’errore di anteporre le alchimie e i compromessi rispetto alla elaborazione delle idee e delle identità. Per richiamare al voto un elettorato disperso e deluso – si legge nel documento introduttivo dei lavori del convegno “Una Destra per la Terza Repubblica” in corso a Roma – bisogna essere autentici e rappresentativi, toccare corde profonde nelle aspirazioni ideali e nei bisogni sociali, proporre narrazioni che affondino nella cultura diffusa del nostro popolo.
Pensiamo al 1994 quando “popoli” completamente diversi – i Club di Forza Italia di Silvio Berlusconi, i militanti della destra di Gianfranco Fini, i post-democristiani di Pierferdinando Casini e le “camicie verdi” di Umberto Bossi – seppero unirsi in pochi mesi per sconfiggere la “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto. Certo, allora c’era la spinta unificante della nuova leadership berlusconiana, ma senza questi “popoli” ben radicati ed identificati sarebbe stato impossibile vincere.
La Destra deve quindi provare a raccogliere tutta se stessa, valorizzando tutto quello che è già stato costruito, a cominciare dall’esperienza di Fratelli d’Italia, ma verificando se e come si può andare avanti nell’aggregazione. Lo spazio che si apre tra la Lega di Salvini e i centristi del Ppe italiano è oggi molto ampio, domani può diventare decisivo per ricostruire un centrodestra vincente.
Dobbiamo guardare dall’altra parte della barricata e comprendere i limiti e le fragilità del progetto di potere di Matteo Renzi. Certamente i lati più deboli della sua azione di governo corrispondono ad offerte politiche tipicamente di destra: la mancanza di fermezza sul fenomeno migratorio, l’assenza di strategie di sicurezza in un Mediterraneo segnato dal terrorismo, l’indifferenza rispetto alla difesa del Made in Italy dalla concorrenza internazionale, l’abbandono del ceto medio all’impoverimento e al declassamento sociale, la distruzione dei corpi intermedi, la scomparsa di ogni politica meridionalista.
Abbiamo bisogno di una destra di governo, come ai tempi di Alleanza Nazionale, e contemporaneamente di una destra forte nella sua identità e nei suoi valori, come ai tempi del Movimento Sociale.
Per questo lanciamo un appello sincero per riaprire il dibattito sulla Destra e sulle sue potenzialità politiche ed aggregative e per mettere in comunicazione tanti mondi che oggi rimangono ognuno chiuso in se stesso.
Solo in base a questo confronto riusciremo a comprendere come tutto questo potrà avere uno sbocco utile e positivo: non abbiamo ricette già scritte ma solo la certezza che l’Italia ha ancora disperatamente bisogno di una Destra grande, egemone e vincente”.

Il documento introduttivo del convegno “Una Destra per la Terza Repubblica”, in corso a Roma al residence Ripetta.
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