Percorso:

Assemblea plenaria dei Presidenti dei Consiglio regionali e delle Province autonome – 150° unità d’Italia

Torino, 12 maggio 2011

Presidente Cattaneo, Presidente Boni, Signori Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle province autonome è per me un onore rappresentare oggi il Consiglio Regionale del Lazio ed il Presidente Mario Abbruzzese.
Riunire i presidenti delle Assemblee legislative per celebrare i 150 dell’unità d’Italia, qui a Torino prima capitale del Regno d’Italia, significa porre l’accento su una struttura portante dell’impianto istituzionale del Paese: i suoi organi legislativi regionali.
Le autonomie territoriali concorrono a riaffermare e rafforzare l’unità dello Stato e voglio ricordare le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio indirizzato alle Regioni.
“Nella Costituzione l’identità storica e culturale della Nazione convive con il riconoscimento e lo sviluppo in senso federalistico delle autonomie che la fanno più ricca e più viva, riaffermando l’unità e indivisibilità della Repubblica”.
Sostenere il ruolo e la funzione delle autonomie territoriali per stimolare e riaffermare l’unità dello Stato, impone una riflessione costante sull’efficacia del Regionalismo e del processo federale.
Nella consapevolezza che, nella costruzione del percorso unitario nazionale le Regioni hanno svolto un ruolo fondamentale.
Negli ultimi quaranta anni, infatti sono state il luogo di compensazione e di ascolto delle esigenze dei territori.
Se il percorso unitario ha avuto nei primi ottant’anni maggiormente l’esigenza della costruzione identitaria del paese e del rafforzamento degli elementi di coesione, è grazie anche al ruolo delle Regioni che l’unificazione è stata sinonimo di crescita e sviluppo; fino a condurre il paese tra i più industrializzati del pianeta.
L’assetto è mutato con la Costituzione e soprattutto a partire dal 1970 con l’effettiva nascita delle Regioni come soggetti istituzionali e politici. Nel corso del tempo il loro peso, la strategicità nell’assetto della costituzione materiale del paese, la capacità di dialogo con il Governo centrale sono andate progressivamente definendosi.
Oggi, le Regioni sono la dimensione territoriale e locale con cui si rappresenta la competizione a livello europeo ed internazionale.
Sempre più spesso le regioni,con le loro eccellenze, rappresentano veri “campioni nazionali” che possono competere nell’economia globale per la loro capacità di creare sviluppo, crescita e occupazione a partire dal dato territoriale.
E’ nostro compito dunque riflettere e indirizzare l’attenzione dell’agenda del paese e dell’opinione pubblica, su come aumentare ulteriormente la capacità competitiva dei sistemi regionali italiani.
Oggi con la crisi globale il ruolo dei territori va ulteriormente valorizzato, è nei territori infatti la risposta alla sfide che arrivano dai Paesi e dalle economie emergenti.
In questo senso il federalismo fiscale e solidale sono una indicazione precisa insieme agli strumenti di perequazione su base nazionale per mantenere una crescita equilibrata ed uno sviluppo omogeneo sia a livello nazionale che territoriale.
Compito dei consigli regionali è dunque affermare l’autonomia nelle scelte legislative anche rispetto alle prerogative dalla Giunta regionale.
E’ sempre più opportuno, quindi, riflettere sull’importanza della composizione delle assemblee e sul legame con i collegi provinciali, per assicurare che i territori abbiano un ruolo decisionale nelle scelte e nell’approvazione delle leggi, a partire da quelle di bilancio.
Questo è quanto ci chiedono cittadini e su questo siamo chiamati a rispondere.
Le sfide che la modernità ci impone sono affascinanti e complesse.
Tra queste la crescita e lo sviluppo che non devono mai abdicare a quelle dell’identità culturali e delle radici.
Per produrre ricchezza e favorire l’occupazione dobbiamo esaltare le vocazioni dei territori, le vocazioni culturali, produttive e di storia industriale di tutte le piccole patrie” e le identità locali.
Penso che esaltare il regionalismo ed esaltare il valore delle autonomie locali nel suo complesso, possa contribuire ad articolare modelli di welfare sussidiari e di coesione sociale ed a migliorare le condizioni di vita dei cittadini.
Le celebrazioni del 150 anniversario dell’Unità d’Italia ci consentono di rafforzare l’appartenenza ad una storia comune ed a comunicare una percezione più diffusa della nostra identità nazionale, ai cittadini italiani ed ai nuovi italiani.

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