Percorso:

90ª Seduta Pubblica – Nazionalizzare Banca d’Italia

RESOCONTO STENOGRAFICO
(Bozze non corrette redatte in corso di seduta)

RAUTI (FdI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, più che un intervento di fine seduta il Gruppo Fratelli d’Italia avrebbe voluto chiedere all’Assemblea un voto per calendarizzare un argomento di estrema attualità, ma in questo senso abbiamo già predisposto una lettera al Presidente. La nostra volontà è quella di attirare l’attenzione dell’Assemblea e quindi di chiedere un confronto e una discussione su una questione di estrema attualità, se non addirittura un’emergenza politica, che obbliga il Governo ad una scelta precisa, al di là delle dichiarazioni che fin qui si sono rincorse da parte di esponenti istituzionali della Banca d’Italia, nonché di autorevoli esponenti della maggioranza stessa. Mi riferisco alla questione delle riserve auree e alla relativa titolarità. Si tratta infatti di oro detenuto e gestito, ma non posseduto dalla Banca d’Italia.

Con la lettera inviata al Presidente del Senato chiediamo di introdurre nel calendario dei lavori dell’Assemblea una discussione su questo argomento, anche per discutere la mozione 1-00077, a prima firma del collega Fazzolari, relativa alla titolarità delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia. Voglio riassumere molto brevemente e velocemente il punto della situazione: come detto, le riserve auree sono oro detenuto e gestito, ma non posseduto dalla Banca d’Italia. È intervenuto in merito anche l’onorevole Borghi, Presidente della Commissione bilancio della Camera dei deputati, stigmatizzando una realtà, contraddistinta da una carenza e da un vuoto normativo, su cui bisogna intervenire. Si tratta quindi di un difetto da correggere e di un vuoto da colmare, relativo alla proprietà dell’oro. Di chi è tale proprietà? È dello Stato e certamente non della Banca d’Italia. Riteniamo che l’oro appartenga agli italiani e allo Stato e che la privatizzazione delle banche abbiamo introdotto una lacuna legislativa, aggravata anche dalla perdita di sovranità rispetto alla Banca centrale europea.

Concludendo, signor Presidente, l’Italia è il terzo Stato al mondo per consistenza di riserve auree e quindi dobbiamo interrogarci, definire la questione e legiferare con un atto normativo, che ribadisca che le riserve auree sono di proprietà dello Stato italiano e non della Banca d’Italia.

Non vorremmo che venissero utilizzati per altri fini e soprattutto che quanto è ancora depositato all’estero faccia rientro nel territorio nazionale. (Applausi dal Gruppo FdI e del senatore Lanzi).

Resoconto stenografico della seduta n 90 del 12-02-2019 – Bozze non corrette redatte in corso di seduta
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Resoconto stenografico della seduta n 90 del 12-02-2019
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