Percorso:

142ª Seduta Pubblica – Discussione generale sulla Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica

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RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la senatrice Rauti. Ne ha facoltà.

RAUTI (FdI). Signor Presidente, che tristezza dover pensare a emendamenti orfani, che non avranno neanche la possibilità di essere discussi; emendamenti che avrebbero colmato le tante lacune (e ce ne sono) di un decreto-legge che si aggiunge, come bis, a un altro decreto sicurezza, il primo, che evidentemente, in assenza di decreti attuativi, non è riuscito a fare il suo dovere. Fratelli d’Italia ha presentato quasi 70 emendamenti, che avrebbero colmato quei tanti vuoti, ma purtroppo non verranno discussi.

La mia attenzione, la nostra attenzione, la vostra attenzione si concentri adesso su uno dei tanti grandi assenti di questo decreto sicurezza bis: mi riferisco – e lo faccio con passione e convinzione, perché è un argomento che da sempre Fratelli d’Italia ha sostenuto, anche presentando numerose interrogazioni al Ministro della difesa – a Strade sicure. Ieri, 4 agosto, era l’anniversario di questa operazione, che compiva undici anni di impiego, essendo nata con la legge n. 125 del 2008, contenente misure urgenti in materia di pubblica sicurezza. Da allora ad oggi vengono impiegati contingenti delle Forze armate per vigilare su siti sensibili e coordinare le Forze di polizia nel pattugliamento, per un’operazione complessivamente di prevenzione e contrasto alla criminalità e un ruolo di deterrenza della minaccia terroristica, che è reale. Invito tutti a leggere il rapporto dell’ONU, reso noto l’altro giorno e datato 15 luglio, sulla minaccia terroristica in Europa.

Ma andiamo avanti sui numeri. L’operazione ha all’attivo 16.000 arresti. L’operazione ha all’attivo il sequestro di oltre 2 tonnellate di sostanze stupefacenti. L’operazione ha all’attivo – e non è poco – l’identificazione di tre milioni e mezzo di persone sospette. L’operazione impiega oltre 7.000 unità, ovvero una cifra quasi pari a quella che complessivamente viene impiegata dall’Italia nelle sue missioni internazionali.

Vi chiediamo, allora, perché non c’è nessuna attenzione nel decreto sicurezza su un’operazione fondamentale come Strade sicure. (Applausi dal Gruppo FdI).

È bello riempirsi la bocca quando li mandiamo a tappare le buche o a Castel Volturno, grazie anche al ruolo svolto da Fratelli d’Italia, e poi non ci occupiamo del loro equipaggiamento, dei loro alloggi, del benessere psicofisico dei nostri militari. Anzi, non ve ne occupate affatto. Non c’è l’operazione Strade sicure nel decreto sicurezza.

Con i nostri emendamenti avremmo proposto un potenziamento di quest’operazione, un incremento, un’estensione, maggiori finanziamenti. No, non c’è niente per loro. Non c’è niente per questa operazione, che merita, invece, dignità, operatività e sostegno.

Bisogna allora essere coerenti e consequenziali. Bisogna che ricomponiate le fratture interne alla maggioranza, tra un Ministero e l’altro. Non ci interessa.

L’operazione Strade sicure è orgoglio di questo Paese ma bisogna essere coerenti: strumenti, dignità, equipaggiamento per queste operazioni. Poi non vi fate belli e non chiamate l’esercito se quando potete sostenerlo ve ne dimenticate. (Applausi dal Gruppo FdI).

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Interventi in Aula Senato, Primo piano.