Percorso:

111ª Seduta Pubblica – In ricordo di Sergio Ramelli

RESOCONTO STENOGRAFICO

RAUTI (FdI). Signor Presidente, il 29 aprile del 1975 veniva aggredito a Milano, dai militanti di Avanguardia operaia, Sergio Ramelli, che aveva diciassette anni ed era militante del Fronte della gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano. Egli venne aggredito con una chiave inglese fuori dalla sua scuola, con violenza: gli fu fracassato il cranio e morì dopo un’agonia durata dal 13 marzo al 29 aprile. Fu ucciso perché credeva, con il suo entusiasmo giovanile, in un’idea. Fu ucciso in un agguato vile, in un’aggressione e non durante scontri di piazza, come qualche testata giornalistica ha avuto l’ardire di scrivere, falsando la realtà. Fu un agguato a un ragazzo, che stava slegando la catena del suo motorino per tornare a casa dalla scuola.

Questi sono giorni di tensione a Milano e direi di intimidazione. In questo stesso momento, alle ore 20, mentre siamo in Aula a ricordare Sergio Ramelli, si sarebbe dovuto svolgere un corteo silenzioso, di commemorazione, che è stato vietato: è stato concesso solo un percorso di 100 metri ed è stato vietato tutto il resto, con intervento della prefettura.

È invece stato autorizzato dalla stessa prefettura un appuntamento, un presidio, di sedicenti gruppi antifascisti a poca distanza.

Non è di questo, però, che desidero parlare. Avviandomi alla conclusione vorrei dire che anche oggi su alcuni social sono stati pubblicati dei post che incitano all’odio, alla violenza con l’indicazione #chiaveinglese, #Ramelli #Hazet36, dal nome della chiave inglese che colpì e uccise Sergio Ramelli. Noi vogliamo dire che questa atmosfera di odio, che a distanza di 44 anni si continua a respirare nei confronti del vile assassinio di Sergio Ramelli, è un oltraggio alla sua memoria, alla memoria di un adolescente ucciso barbaramente perché credeva. A coloro che hanno questa ossessione dell’odio e che hanno tanta nostalgia degli orribili anni di piombo, noi rispondiamo che abbiamo solo l’ossessione di non dimenticare chi è caduto per l’idea, per l’amore per l’Italia e che continueremo a combattere in suo nome e nella sua memoria. (Applausi dal Gruppo FdI. Congratulazioni).

Resoconto stenografico della seduta n 111 del 29-04-2019 – Bozze non corrette redatte in corso di seduta
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